AMBIENTE, VERDE, MOBILITÀ IN LA CIRCOSCRIZIONE 8

In questa pagina, è possibile trovare alcuni spunti concreti per la gestione della Circoscrizione 8 nel prossimo mandato amministrativo, nel caso in cui il sottoscritto sia eletto consigliere. Di fatto, cercherò di esporre quali saranno le mie priorità per l’amministrazione del territorio, in coerenza con i miei principi ed i miei valori, soprattutto sulla base del lavoro che ho svolto, in questi anni, di studio ed elaborazione con le associazioni ed i comitati del territorio; la presente pagina deve essere pensata come un tutt’uno con quella denominata “Idee per la Città”, perché, spesso, il lavoro dei consiglieri si concentra, oltre che sulle questioni puntualissime come le buche per le strade od i tombini, sul fare proposte e pressioni nei confronti di organi superiori di governo.
In questa sezione, parlerò delle questioni relative ad ambiente, verde, mobilità e spazi pubblici. Per una trattazione più ampia e completa, invito a scaricare e leggere il file “La 8 Sostenibile” e per una trattazione puntuale riguardante le singole aree della Circoscrizione, rimando alla pagina “Quartieri“.

Trasformazioni in atto

Negli ultimi anni, il territorio della Circoscrizione, in particolare il quartiere di S. Salvario, ha subito diversi cambiamenti, la maggior parte positivi, grazie, soprattutto, alla disponibilità di fondi governativi, che hanno consentito di svolgere importanti interventi.
La più rilevante di queste trasformazioni è certamente quella relativa a Torino Mobility Lab, un progetto della Città di Torino col fine di facilitare gli spostamenti a piedi e in bicicletta nel quartiere di San Salvario. Con questo progetto, la Città di Torino partecipa al programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, con l’obiettivo di concentrare in una specifica parte della città azioni coordinate tra loro per favorire la mobilità alternativa all’auto privata. Nel corso del 2020, alcuni interventi sperimentali sono stati messi in atto in collaborazione con associazioni del territorio (Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario, LAQUP e Solco), che hanno svolto l’accompagnamento sociale, interrogando i cittadini dell’area sulle abitudini di mobilità e monitorando l’esito degli interventi, e Urban Lab. La finalità di questi interventi, in particolare le micropedonalizzazioni, è di migliorare la qualità ambientale limitando il traffico veicolare di attraversamento del quartiere, favorendo la mobilità pedonale e ciclabile, creando nuovi spazi di socialità dedicati ai cittadini, a partire dalle aree scolastiche. Una descrizione puntuale degli interventi effettuati e programmati si può reperire qui.
L’altro progetto importante che ha cambiato il volto di S. Salvario è “Il Verde si Fa Strada”, portante avanti dalle associazioni LAQUP, Donne per la Difesa della Società Civile ed altre. L’area oggetto della riflessione è l’asse di Via Madama Cristina, da corso Bramante a Corso Vittorio Emanuele II, che comprende un sistema di spazi pubblici di ridotte dimensioni, nello specifico, il segmento su cui si attestano Piazza Graf, l’area antistante la ex-Microtecnica, l’intersezione tra corso Dante e il Giardino Anglesio, crocevia con gli affacci della Scuola Primaria Pellico e della Residenza socio-sanitaria Madama Cristina, e Largo Govean. Il progetto ha incluso analisi, sperimentazioni, percorsi partecipativi e proposte di rigenerazione (con particolare riferimento al verde urbano anche in relazione alla mobilità) che dovevano portare all’installazione di nuovo verde nelle aree individuate.
Purtroppo, a causa della pandemia, che ha ritardato i lavori e dell’atteggiamento non sempre lungimirante dell’amministrazione (intesa soprattutto nella sua componente tecnica-amministrativa) il percorso è risultato difficoltoso, per cui ad oggi, sono state sì realizzate alcune aiuole, ma la piantumazione è stata fatta solo in parte (peraltro con specie arboree diverse da quelle previste che erano pensate per abbattere l’inquinamento) e vi sono dei problemi riguardo lo spazio antistante la Microtecnica, per cui, si stanno studiando luoghi alternativi per posizionare le piante.

Movida

Il primo problema da affrontare per la 8 è l’emergenza movida di S. Salvario. Per questo, si rimanda integralmente alla sezione “Movida“.

Informazione e Partecipazione

Occorre un territorio accessibile fisicamente e culturalmente (informazione capillare sui servizi e accompagnamento). La forma più diffusa di partecipazione è l’assemblea: commissioni o consigli aperti che però mostrano tutti i loro limiti. Spesso, il contributo risulta confuso e contradditorio, il pubblico talvolta risulta rissoso, perché ognuno dice la propria opinione, già elaborata prima dell’incontro, focalizzata su bisogni di corto respiro e non basata su una conoscenza approfondita dei problemi nella loro complessità, compresa la dimensione globale. Per cui, il contributo individuale non sarà tenuto in gran conto ed in fatti non è partecipazione, né nella forma, né nella sostanza.
Eppure, è importante portare a partecipare più cittadini possibili: quelli che sono già interessati, ma anche quelli che a intervenire non ci pensano proprio. Essere in tanti è il primo obiettivo democratico, e, per questo, occorre mettere a punto i giusti strumenti (banalmente, anche per decidere in che giorni e in che orari c’è la massima disponibilità ad essere presenti da parte dei cittadini) prevedendo magari non solo un incontro, ma anche due o tre.
E questo è il nodo: l’informazione. Essere cittadini vuol dire essere impegnati ed informati, non parlare per soddisfare il proprio ego, o per difendere semplicemente, quando ci sono, i propri interessi (o quelli che si credono tali). Il confronto, quando c’è una base di conoscenze comuni, non ha l’obiettivo di imporsi, ma quello di sostenere la scelta più fondata, la migliore praticabile in quel momento per il bene comune. I metodi per decidere sono svariati, a secondo del tema, del numero dei partecipanti, dei tempi, ma questi sono aspetti tecnici. La cosa importante da tenere presente è che, essendo i tecnici un supporto in ogni fase per conoscere i diversi aspetti del tema che si affronta, la decisione riguarda in gran parte “gli indirizzi e le scelte”, ed è quindi essenzialmente politica.
Pertanto, occorre implementare le seguenti linee di azione:

  • La ex 8 deve essere una comunità informata, consapevole e attiva in relazione agli obiettivi di sostenibilità, attraverso una strategia di educazione per tutto l’arco di vita. Occorre quindi implementare la giustizia ambientale e climatica mediante sostegno a corsi di educazione ai valori e alle buone pratiche ambientali, sia nella dimensione globale e locale, nonché di sviluppo delle potenzialità delle aree verdi, il loro utilizzo ed il loro mantenimento, con progetti come RiciclOtto.
  • È necessario sostenere progetti di educazione all’utilizzo dello spazio pubblico (strade, piazze, luoghi di aggregazione) coinvolgendo i giovani e i meno giovani nell’immaginare la nuova funzione e le caratteristiche formali degli spazi e di tutto il quartiere complessivamente, sottolineando il ruolo attivo che i cittadini stessi possono svolgere (partecipazione). È altresì necessario favorire la conoscenza del territorio da un punto di vista storico, sociale, culturale ed ambientale.
  • Occorre favorire la partecipazione dei cittadini alla vita del quartiere. Ad esempio, oggi, i cittadini dei S. Salvario e di tutta la ex 8 sono in difficoltà a partecipare ai lavori della Circoscrizione, a causa della distanza con la sede di Corso Corsica. Si può allora proporre che le commissioni continuino ad essere trasmesse in streaming anche dopo la fine della fase pandemica e, se possibile, sarebbe importante riportare parte dell’attività della Circoscrizione in S. Salvario, ad esempio, facendo sì che le commissioni che riguardano il territorio della ex 8, ed almeno alcuni consigli, si svolgano sul territorio della ex 8.
  • Favorire, la partecipazione dei cittadini al ridisegno dello spazio pubblico ed alla collaborazione nell’effettuare piccole manutenzioni (Patti di Collaborazione). Deve essere più semplice prendersi cura degli spazi pubblici sotto casa (es. inserimento di verde alla base degli edifici) oppure organizzare attività di animazione sociale nello spazio pubblico e portare a compimento i progetti.
  • Sostegno alla rete degli orti scolastici (come col progetto “Orti alla 8”).
  • Affidare alle scuole (superiori) del quartiere un “censimento” dei muri ciechi sui quali potrebbero essere progettati nuovi interventi di street art. In determinate situazioni (muri ciechi, recinzioni, serrande) un murale migliorerebbe di molto la qualità dell’ambiente. Si potrebbe proporre un concorso fra artisti di strada e sperimentare progetti finalizzati alla realizzazione di murales con vernici fotocatalitiche.

Mobilità

Il traffico nella ex8, in particolare a San Salvario, è troppo difficoltoso, quindi occorrono restrizioni per l’uso delle automobili; è una questione di scelte, ma non solo personali: sul tipo di sviluppo complessivo che si vuole perseguire. Se si vuole abbattere l’inquinamento atmosferico (i 60.000/80.000 morti all’anno), se si vogliono ridurre il numero e la gravità degli incidenti (3.283 nel 2016), fino a quando non ci sarà un’automobile che non produce né monossido di carbonio né particolato e un guidatore “sicuro”, bisogna immaginarsi, e poi anche mettere in atto, soluzioni alternative. Occorre valorizzare gli spostamenti a piedi (si percorre un chilometro in circa 15 minuti, la media è di 4/5 km/h a passo normale, non lento ma neanche di corsa), che non solo non inquinano ma, in teoria, fanno anche bene alla salute. Necessaria, quindi, una gerarchizzazione delle strade: si possono sostituire i semafori con le rotonde, si sono inventate le Zone 20 (con anche un’attenzione alla condivisione paritaria dello spazio stradale) e le Zone 30 (con una divisione nell’uso della strada, ma con particolare attenzione alla sicurezza di pedoni e ciclisti). Ancora, per ridurre incidenti e inquinamento, vengono proposte zone pedonali (che non impediscono a nessun residente di raggiungere il proprio garage) soprattutto dove c’è concentrazione di esercizi commerciali (e nella norma si formano le seconde file), scuole o altri edifici pubblici significativi, frequentati soprattutto da bambini e anziani (i gruppi più colpiti da incidenti e inquinamento).  I mezzi pubblici dovrebbero essere più moderni ed efficienti, e non, come spesso capita, delle scatole di sardine; le ciclopiste dovrebbero essere davvero realizzate, con le zone 30, perché se no al bike sharing manca un elemento importante per diffondersi; i marciapiedi dovrebbero essere ampi e curati, per rendere gli spostamenti gradevoli e sicuri.

  • Istituzione di Zone 20, Zone 30, realizzazione di opere per la ciclabilità (piste ciclabili sicure, interconnessione fra le stesse, rastrelliere, ecc.), moderazione del traffico sugli assi interquartiere, pedonalizzazioni, ampliamento e manutenzione dei marciapiedi.
  • Fondamentale, per l’amministrazione, vigliare e farsi parte attiva per la conclusione dei progetti in fase di attuazione sul territorio (Torino Mobility Lab, il Verde si Fa Strada, Scalo Vallino, Caserma Via Asti, ecc.).
  • Le strisce pedonali devono essere ben visibili agli automobilisti e agli incroci devono essere tracciate sui quattro lati per non costringere i pedoni a più attraversamenti.
  • I semafori. I tempi del verde e del giallo, sembrano inadeguati. Occorre valorizzare di più il traffico pedonale e disincentivare quello automobilistico.
  • Realizzare semplici interventi sulla viabilità per favorire i giovani (e non solo) nello spostamento sostenibile. Rivedere la sostenibilità dei percorsi di arrivo a scuola e delle zone a ridosso (revisione della mobilità soprattutto a vantaggio di pedoni e ciclisti).

Manutenzione e pulizia

A Torino, ed anche in Circoscrizione 8, ci sono grandi musei, teatri e sale da musica con programmi eccellenti, biblioteche antiche e moderne, iniziative culturali di ogni livello, parchi, giardini e balconi fioriti che la fanno città verde, eppure vengono subito agli occhi dettagli che denotano incuria. Incuria dovuta a cattiva manutenzione, incuria e disamore dei cittadini che si chiama maleducazione.
Per quanto concerne la pulizia, si può pensare che molti cittadini non siano consapevoli di dover dare il proprio contributo per mantenere una città pulita. Strade, marciapiedi, parchi, giardini, in ogni luogo di passaggio si possono trovare deiezioni di animali, cicche di sigarette, carte di scontrini, involucri di merendine e di fazzoletti, bottiglie di plastica e di vetro vuote, bucce di arance, pezzi di giornale e chi più ne ha più ne butti. Negli ultimi anni, si è verificato un degrado notevole riguardo alla pulizia delle strade, e, nel contempo, non si è trovata una soluzione adeguata da parte dell’organizzazione pubblica. In particolare:
È, pertanto, necessario

  • Mettere a disposizione più fondi per la manutenzione, in particolare per quanto riguarda
    • Tombini
    • Essenziale, la manutenzione del manto stradale e, soprattutto, dei marciapiedi e piste ciclabili, per favorire la mobilità dolce.
    • Foglie e immondizie.
    • Se la chiamiamo “arte di strada”, che arte sia e si riservino ai creativi spazi speciali in cui si possano esprimere i talenti. Ma gli scarabocchi e le scritte, talvolta divertenti, più spesso stupide o oscene, dovrebbero essere sanzionate e cancellate.
    • Pozzanghere
    • Posizionamento di posacenere vino alle fermate GTT .
    • La pulizia ed il lavaggio delle vie dovrebbero avvenire senza auto parcheggiate.

Gestione Rifiuti

La raccolta porta a porta e con il sistema delle ecoisole informatizzate, che hanno avuto effetti estremamente positivi sul livello di raccolta differenziata, deve essere la pietra angolare per l’amministrazione in tema di gestione dei rifiuti, anche perché consente una tariffa puntuale, non solo come singolo condominio, ma come singola utenza; tuttavia, persistono alcune criticità. Ad esempio, per quanto concerne la raccolta con ecoisole informatizzare, vi è il problema dell’accumulo di rifiuti quando le ecoisole sono piene e per l’abbandono di sacchi di immondizia da parte di cittadini incivili, inoltre vi è spesso uno spazio fra l’ecoisola e il marciapiede dove i rifiuti si accumulano, il che pone problemi igienici.
Occorre, pertanto

  • Aumentare la quantità ed il volume delle ecoisole informatizzate, ponendole più vicine ai marciapiedi (per evitare l’accumulo dei rifiuti).
  • I cestini dovrebbero essere presenti ad ogni angolo di via per dare la possibilità ad ogni persona civile di buttare qualsiasi rifiuto a mano (compresi i sacchetti delle deiezioni dei cani).

Verde e Spazio Pubblico

L’ampliamento degli spazi dedicati al verde e della loro manutenzione, anche come strategia di resilienza ai cambiamenti climatici e all’abbattimento degli inquinanti, e la cura dello spazio pubblico devono essere una delle prime priorità dell’amministrazione.
In generale, il territorio della ex 8, in particolare S. Salvario, sta subendo modifiche molto importanti, da Corso Marconi allo Scalo Vallino, quindi dovrà essere priorità dell’amministrazione completare i numerosi progetti in fase di attuazione, facendosi parte attiva e progettare nuove trasformazioni che vadano nella direzione di una città realmente sostenibile.
In particolare

  • Deve essere ASSOLUTAMENTE aumentato il numero di sfalci e di pulizie dei parchi e giardini pubblici.
  • Si può ipotizzare un progetto sperimentale per permettere ai cittadini di mettere del verde davanti alle case direttamente in terra, senza fioriere (che occupano più spazio e richiedono più manutenzione, oltre a essere più costose) e alberi che inframmezzano i parcheggi lungo le strade.
  • Incrementare il numero di alberi, in particolare agli angoli delle strade (la cosiddette isole di freschezza), tagliando l’asfalto, inserendo anche qua e là delle panchine. Così lo spazio pubblico acquisterebbe un aspetto più gradevole.
  • Studiare forme di collaborazione col comune e con le scuole per implementare, anche nella Circoscrizione 8, l’azione portata avanti tramite il bando AxTO che consiste nell’apertura al pubblico dei cortili scolastici, dopo la fine dell’orario di servizio. Si può valutare come sfruttare i cortili per inserire, al loro interno, progetti rivolti alla fascia di età 3-6 anni. Ovviamente, è condizione necessaria continuare sulla strada di riqualificare (come si sta cercando di fare alla Manzoni-Rayneri) i cortili, in collaborazione con le associazioni.

Per visualizzare le proposte relative ai singoli quartieri ed alle singole aree, rimando alla sezione “Quartieri”.