BENESSERE GIOVANILE IN CIRCOSCRIZIONE 8

In questa pagina, è possibile trovare alcuni spunti concreti per la gestione della Circoscrizione 8 nel prossimo mandato amministrativo, nel caso in cui il sottoscritto sia eletto consigliere. Di fatto, cercherò di esporre quali saranno le mie priorità per l’amministrazione del territorio, in coerenza con i miei principi ed i miei valori, soprattutto sulla base del lavoro che ho svolto, in questi anni, di studio ed elaborazione con le associazioni ed i comitati del territorio; la presente pagina deve essere pensata come un tutt’uno con quella denominata “Idee per la Città“, perché, spesso, il lavoro dei consiglieri si concentra, oltre che sulle questioni puntualissime come le buche per le strade od i tombini, sul fare proposte e pressioni nei confronti di organi superiori di governo.
In questa sezione parlerò delle misure e dei progetti utili a garantire il benessere giovanile in S. Salvario, basate su un lungo lavoro di ricerca e di elaborazione, svolto insieme alle associazioni del territorio, per il mio circolo e che può essere reperito scaricando il file “Giovan8”.
Per una trattazione puntuale riguardante le singole aree della Circoscrizione, rimando alla pagina “Quartieri“.
Ovviamente, sul territorio, sono presenti una moltitudine di associazioni, (oratori, ecc.). che svolgono un lavoro pregevole, in collaborazione con l’amministrazione comunale e circoscrizionale e, certamente, il ruolo delle amministrazioni future dovrà essere di continuare a rafforzare questa collaborazione, sostenendo i progetti già attivi, ma anche allargando la rete delle associazioni con cui collaborare e stimolare la nascita di nuovi progetti, in linea con quanto di seguito proposto. Quanto descritto di seguito è realizzabile solamente tramite una stretta collaborazione fra ente centrale (comune) ed ente decentrato (circoscrizione).

Benessere giovanile ed equità sociale

In un periodo di crisi, occorre evidentemente sapere dare risposta ai bisogni basilari dei cittadini e indirizzare prioritariamente le risorse a beneficio dei giovani che vivono in condizioni di maggior disagio economico, sociale e culturale. Sono necessarie politiche finalizzate all’inclusione, favorendo progetti sulla prevenzione del disagio in tutte le sue forme, il cui accesso sia basato, laddove possibile, sulla progressività del reddito. Sostenere, quindi, iniziative e progetti che possano includere i giovani svantaggiati che difficilmente sono in altro modo intercettabili, in quanto per lo più non frequentano le strutture pubbliche e del terzo settore (Case del Quartiere, Oratori, ecc.). Per quanto riguarda i progetti scolastici, occorre indirizzare il finanziamento verso le scuole che presentano un maggiore tasso di fragilità fra i loro allievi. Le iniziative devono essere svolte in collaborazione con i Servizi Sociali.

Prevenzione delle Dipendenze

Occorre sostenere, con forza, progetti di prevenzione delle dipendenze da tutti i tipi di sostanze (tabacco, alcool, droghe, ecc.) e promozione di uno stile di vita sano (in collaborazione coi servizi sociali).

  1. Sostenere interventi (progetti) di prevenzione precoci nelle scuole, soprattutto di I grado.
  2. Collaborare con i servizi sanitari territoriali dedicati ai giovani (ad esempio ONDA 1), e aiutare a diffondere la conoscenza dei servizi da essi offerti e le iniziative che svolgono sul territorio.
  3. Sostenere progetti di educativa di strada, come Spazio Anch’io e Spazio Aperto e centri di aggregazione (vedasi di seguito).

Prevenzione della Devianza

Sostenere progetti e iniziative di contrasto all’emarginazione sociale, alla prevenzione di comportamenti devianti e criminali.

  1. In generale, favorire progetti che dimostrano capacità di intercettare giovani difficilmente intercettabili, fuori dai consueti circuiti, in particolare quelli a maggior rischio di emarginazione e devianza.
  2. Sostenere i progetti attivi di educativa di strada, ad esempio “Spazio Anch’io” e “Spazio Aperto”, e stimolarne di nuovi.
  3. Favorire la presenza nelle scuole, stimolando e sostenendo progetti di scambio relazionale, interculturale, intergenerazionale, nonché l’educazione alla legalità, al rispetto delle regole, e alla non violenza, alle tematiche di genere e di antidiscriminazione.
  4. Sostenere i centri di aggregazione (vedasi di seguito).
  5. Lavorare in collaborazione fra le associazioni, le amministrazioni, servizi sociali e le forze dell’ordine.

Prevenzione del Disagio Psicologico

Fondamentale la presenza nelle scuole di sportelli di ascolto. Pressoché tutte le scuole del territorio sono dotate di tali sportelli, ma non sempre essi sono adeguati rispetto al numero di ore, alla tipologia di usufruitori, alla stabilità e alla conformità rispetto ai requisiti di legge.

  1. Gli sportelli dovrebbero garantire la presenza di diverse figure che si occupino di studenti, genitori, docenti e personale ATA (come nel caso del progetto “I Giovani Sostengono i Giovani”).
  2. Gli interventi devono essere stabili in tutte le scuole, con bandi pluriennali per garantire continuità.
  3. Fondamentale implementare interventi precoci con i bambini delle elementari.
  4. Necessario avviare un monitoraggio ed un censimento di tali sportelli al fine di garantire uniformità e rispetto dei criteri di legge.

Percorso Formativo e Contrasto all’Abbandono Scolastico

L’Italia continua ad essere agli ultimi posti in Europa per i tassi di abbandono scolastico. I principi di eguaglianza sostanziale e di tutela dei più fragili impongono che si svolga ogni sforzo per favorire il successo formativo dei nostri giovani, che si può certamente considerare una priorità sociale.

  1. Coordinamento e collaborazione con le scuole (già in atto grazie alla Consulta Interscolastica).
  2. Supportare progetti di doposcuola (ad esempio quelli dell’ASAI), che sostengano i ragazzi nello svolgimento dei compiti e nello studio.
  3. Sostenere progetti di contrasto all’abbandono scolastico all’interno delle scuole.
  4. Coadiuvare le scuole nel fornire i mezzi, compresi quelli tecnologici (portatili e sim dati) per gli studenti che non possono permetterseli.

Ricerca Lavoro

Per quei giovani che non sono in grado di concludere il proprio percorso di studi nella scuola superiore o non desiderano accedere all’università, l’amministrazione deve implementare strumenti che li accompagnino e li mantengano all’interno del contesto lavorativo, anche come contrasto al fenomeno dei NEET e come prevenzione a forma di devianza e criminalità.

  1. Sostegno agli Sportelli per la ricerca di lavoro (ad esempio quelli di ASAI e S. Luigi), anche all’interno dei principali centri aggregativi (vedasi punto 8).
  2. Sostegno di progetti per la formazione professionale, tirocini e borse lavoro, dando priorità ai soggetti più disagiati.
  3. Ricostituzione del “Coordinamento Lavoro della Circoscrizione 8” o di una struttura similare con la finalità di sostenere la ricerca di lavoro dei residenti nella Circoscrizione.

Organizzazione

L’aspetto organizzativo e logistico è essenziale per realizzare un’azione amministrativa efficace.

  1. Progettazione oculata, basata su analisi dei dati disponibili, statistiche e contributi di specialisti.
  2. Valorizzare le competenze e le risorse già presenti sul territorio rappresentate in particolare dalle associazioni e metterle sempre più in rete anche con i servizi sociali e sanitari. Le associazioni dovrebbero lavorare a progettualità che siano il più possibile comuni, ragionando in modo sistemico, costruendo risposte collettive ai problemi e questo è possibile solo se si implementano strumenti di coordinamento finalizzati a mettere in comune le risorse, luoghi di ascolto e condivisione così da poter realizzare interventi ed iniziative che dialoghino fra di loro. Centrale, quindi, l’idea di istituire, presso la Circoscrizione 8, un “Tavolo sulla Prevenzione del Disagio Giovanile” che richiede però un notevole sforzo organizzativo. Sarebbero convocati gli attori che operano a vario titolo sulla popolazione giovanile (Scuole, Associazioni, Servizi Sociali e Sanitari, sportivi, ecc.) con la finalità generale della promozione di collaborazioni e sinergie. Esiste già un tavolo, gestito dai servizi sociali, ma ha una caratterizzazione squisitamente tecnica, mentre la proposta attuale disegna una metodologia di coordinamento di natura più “politica”, eventualmente presieduta dai coordinatori di III e II Commissione. Su questo progetto lo sportello ha già lavorato durante questo mandato ed il lavoro potrebbe proseguire nel successivo.
  3. L’amministrazione dovrebbe, in sinergia col livello centrale, proporre forme di riorganizzazione della macchina burocratica della Circoscrizione per migliorarne l’efficienza e la capacità di assunzione di responsabilità e venire maggiormente incontro alle esigenze delle associazioni, ad esempio nel fornire una maggiore disponibilità di spazi.

Ambiente e Spazi Pubblici

Le tematiche di educazione ambientale, partecipazione, fruizione corretta degli spazi pubblici da parte dei giovani sono assolutamente essenziali per affrontare le enormi sfide ambientali e climatiche che attendono tutti noi. Occorre che i cittadini di domani siano molto più consapevoli di quelli di oggi circa questi problemi e contribuiscano a creare un nuovo modello di civiltà e di città.

  1. Sistemare gli spazi pedonali realizzati con Torino Mobility Lab per renderli più fruibili e attrattivi, in particolare per i giovani (panchine, tavoli da ping-pong, dove possibile, anche campetti da calcio, pallavolo e pallacanestro).
  2. Fornire più spazi a disposizione dei giovani, ipotizzando la realizzazione di nuove pedonalizzazioni presso
    • Istituto Giulio.
    • Liceo Alfieri.
    • Scuola Silvio Pellico
    • Sedi universitarie (Chimica, Fisica, Farmacia, ecc.)
    • Aule studio (Via Michelangelo).
    • Musei (ad esempio Lombroso, Frutta, Anatomia, ecc.).
  3. Proporre attività di animazione per le aree pedonali.
  4. Realizzare semplici interventi sulla viabilità per favorire i giovani (e non solo) nello spostamento sostenibile. Rivedere la sostenibilità dei percorsi di arrivo a scuola e delle zone a ridosso dell’ingresso (revisione della mobilità soprattutto a vantaggio di pedoni e ciclisti) e costruire progetti di pedibus.
  5. Sostenere progetti di educazione all’utilizzo dello spazio pubblico (strade, piazze luoghi di aggregazione) coinvolgendo i giovani nell’immaginare la nuova funzione e le caratteristiche formali di questi spazi e, di tutto il quartiere complessivamente, sottolineando il ruolo attivo che i giovani stessi possono svolgere (partecipazione). Favorire conoscenza del territorio da un punto di vista storico, sociale, culturale ed ambientale.
  6. Implementare la giustizia ambientale e climatica mediante sostegno a corsi di educazione ai valori e alle buone pratiche ambientali, sia nella dimensione globale e locale, nonché di sviluppo delle potenzialità delle aree verdi, il loro utilizzo ed il loro mantenimento.
  7. Incrementare le residenze universitarie e le aule studio. In quest’ottica, occorre valutare il progetto di riqualificazione di Torino Esposizioni, ipotizzando, però, anche ulteriori funzioni: culturali (biblioteca) e sportive (campi sportivi ad accesso libero).
  8. Studiare forme di collaborazione col comune e con le scuole per implementare, anche nella Circoscrizione 8, l’azione portata avanti tramite il bando AxTO che consiste nell’apertura al pubblico dei cortili scolastici, dopo la fine dell’orario di servizio. Si può valutare come sfruttare i cortili per inserire, al loro interno, progetti rivolti alla fascia di età 3-6 anni. Ovviamente, è condizione necessaria continuare sulla strada di riqualificare, in collaborazione con le associazioni, i cortili e supportare iniziative come la realizzazione di music room e ciclofficine.
  9. Sostegno alla rete degli orti scolastici (come col progetto “Orti alla 8”).

Sport e Aggregazione Giovanile

Snodi cruciali concernenti le politiche a beneficio dei giovani sul territorio sono le strutture sportive ed i centri di aggregazione giovanili che costituiscono uno degli elementi fondamentali del benessere della popolazione giovanile. L’offerta di impianti sportivi nel territorio di riferimento, in particolare nel quartiere di S. Salvario, è molto carente. Anche l’offerta di centri di aggregazione giovanile è seriamente limitata quantitativamente e qualitativamente, in particolare per quanto riguarda le strutture pubbliche. Naturalmente, oratori e parrocchie svolgono un ruolo cruciale, da questo punto di vista, e vanno sostenuti e valorizzati, ma la presenza di strutture pubbliche (o più appropriatamente in convenzione fra pubblico e privato sociale) è al pari fondamentale.

  1. Centri di Aggregazione e Protagonismo. Per quanto riguarda i Centri di Aggregazione Giovanile, il modello deve essere rivisto, rendendoli più attrattivi, con personale qualificato e richiedendo che rispondano a criteri tali da assicurarne la finalità prevalentemente educative, escludendo attività che possono essere in contrasto con essa, ad esempio, la somministrazione di alcolici. Queste strutture possono funzionare bene solo se offrono attività tali da suscitare un reale interesse dei giovani con offerte di intrattenimento (sport, musica ecc.) o di costruzione di percorsi di vita (ricerca di lavoro), sulla base dei quali erigere poi progetti educativi di più ampio respiro. In collaborazione tra il livello centrale e quello decentrato, è necessario promuovere la nascita di nuovi centri di aggregazione giovanile e la riorganizzazione di quelli esistenti, compresi i centri di protagonismo giovanile.
    Ecco alcune caratteristiche fondamentali che tali centri dovrebbero avere, un novero di priorità che dovrebbero costituire delle linee guida per lo sviluppo e la scelta di allocazione delle risorse:

    • Avere come finalità ultima un’azione prettamente educativa e svolgere attività rigorosamente compatibili con la stessa (ad esempio non somministrare alcool e non svolgere attività rumorose e che terminino troppo tardi).
    • Avere capacità di intercettare giovani più fragili, a maggior rischio di devianza, e più difficili da raggiungere.
    • Essere strutture aperte all’ingresso e all’uscita dei ragazzi, senza eccessivi vincoli formali.
    • Effettuare forti investimenti sulla competenza di animatori ed educatori, caratterizzati da forti capacità relazionali, che coordinano le attività e che siano in grado di intercettare i giovani, conoscano le loro esigenze e le strategie per avvicinarli, sappiano insegnare loro il modo corretto di inserirsi nella società e rispettare le sue regole.
    • Essere luoghi di socializzazione, di stimolo. Il nucleo deve essere la possibilità di effettuare attività sportiva (magari con piastre polifunzionali, calcetto, basket, pallavolo, ecc.), espressione artistica e culturale e, in generale, di tutte quelle attività che attraggono i giovani nel loro reale e concreto interesse, da cui si possono poi agganciare altre attività educative. Anche la ricerca di lavoro può essere un’attività attrattiva.
    • Ospitare servizi di osservazione e supporto psicologico, sociale e sanitario (soprattutto nel campo della prevenzione di rischi correlati alla sessualità e alle gravidanze indesiderate, nonché all’abuso di sostanze). Accogliere servizi doposcuola, sostegno alla didattica, ecc. e sale-studio.
    • Richiedere regole stringenti di comportamento, anche in relazione a consumo di sostanze, come alcool, droghe ecc., ad esempio, non fumare e non bere durante le attività, pur evitando atteggiamenti escludenti. L’eventuale servizio bar (opportuno, anche come forma di finanziamento) sarebbe auspicabile fosse “alcool free”.
      Realtà di questo tipo, possono concretizzarsi solamente con la collaborazione di molti soggetti associativi, oltre che dell’amministrazione e grazie a contributi da fondazioni bancarie, ecc. Ovviamente molti dei servizi elencati sono già egregiamente svolti dalle associazioni del territorio. I centri di aggregazione possono avere la caratteristica di unificare tutte queste esperienze in un solo luogo, dando al contempo la possibilità, per le singole associazioni, al suo interno, di sponsorizzare le proprie attività che già svolgono nelle loro sedi. L’amministrazione deve assicurarsi che i soggetti a cui vengono dati spazi in concessione operino in modo etico e le loro attività siano compatibili con finalità prettamente educative.
      Un tema cruciale è quello del finanziamento etico di questi centri. Un’impresa sociale può essere autosufficiente e generare reddito, purché non lo faccia con modalità che siano in qualche modo in contrasto con la sua missione educativa; il pubblico, ad esempio su strutture convenzionate, può e deve intervenire col finanziamento solo se il centro in questione soddisfa alcuni fondamentali requisiti etici, non sia effettivamente in grado di autofinanziarsi appunto con modalità etica, e il suo lavoro sia effettivamente quantitativamente e qualitativamente degno di un sostegno finanziario pubblico. Le modalità di finanziamento dovrebbero, pertanto, essere le seguenti:
    • Laddove possibile, i centri si devono autosostenere e possono anche essere, eventualmente, imprese sociali in grado generare reddito.
    • I meccanismi del finanziamento non devono essere in contrasto con le finalità, in particolare educative, del centro stesso.
    • Laddove il centro non si possa autosostenere, l’amministrazione potrà valutare interventi di sostegno economico, purché esso rispetti tutti i requisiti etici necessari.
  2. Spazi Sportivi.
    La carenza di impianti sportivi, in particolare ad accesso libero, nella Circoscrizione 8 rappresenta un problema. Ecco alcune strategie per superarle.

    • Sport nei parchi: progetti di attività sportive all’interno dei parchi (come “Attività Estive Ambientali e Sportive nelle aree verdi della 8° Circoscrizione” e “Un’estate al Valentino per tutti”), non solo di sport minori, ma anche quelli classici, sono utili e vanno sostenuti.
    • Progetti Sportivi Scolastici. Occorre continuare a sostenere i progetti sportivi scolastici.
    • Nuovi Spazi Sportivi. Fondamentale, l’aumento delle strutture sportive del territorio, tra cui, la riqualificazione di TUTTA l’area Parri che deve essere portata a compimento il più rapidamente possibile, eventualmente prevedendo fasce orarie con accesso libero. Si può ipotizzare che una parte dell’edificio di Torino Esposizioni venga trasformato in campi sportivi ad accesso libero (si potrebbe affidare la gestione ad un paio di associazioni sportive, richiedendo un piccolo contributo economico ad ogni ragazzo che entra, per renderle economicamente sostenibile).

Associazionismo Giovanile

Stimolare forme di associazionismo dei giovani è certamente importante. Ecco alcuni spunti in merito.

  1. Progetti finalizzati a promuovere l’impegno civile e politico, favorendo la cittadinanza attiva e la partecipazione, come nel progetto “Le Vie della Partecipazione, Cittadinanza e Territorio”.
  2. Proporre progetti che favoriscano la messa in rete delle conoscenze e delle iniziative di interesse giovanile e nonché l’accesso alle reti, ai servizi di comunicazione elettronica e ai progetti tecnologici innovativi, in collaborazione con la regione, le scuole, le università e gli enti locali, dedicando spazi degli edifici scolastici, universitari e pubblici all’aggregazione giovanile culturale, ricreativa e sportiva, con particolare riferimento alle iniziative promosse da associazioni studentesche.

Altri progetti a beneficio di giovani e anziani

  1. Si potrebbe immaginare, in accordo con delle associazioni del territorio, l’istituzione di una sorta di “babysitter di quartiere”, una figura volontaria che, magari coinvolgendo genitori e nonni degli studenti della scuola primaria o secondaria di primo grado, si occupi di sorvegliare gruppi di bambini ed, eventualmente, li accompagni negli spostamenti da e verso la scuola, senza i genitori, così da svilupparne l’autonomia.
  2. I progetti di Domiciliarità Leggera per gli anziani sono poco conosciuti: ci sono molti anziani isolati che non li conoscono o non rientrano nel servizio a causa dei parametri di reddito. Si può pensare, sempre in accordo con le associazioni, di istituire la figura del “badante di quartiere”, in grado, eventualmente, anche di dare una mano agli anziani soli per espletare alcune necessità (ad esempio portare oggetti da e versa la cantina, fare la spesa, ecc.). Si potrebbe immaginare di coinvolgere dei giovani in questi progetti, così da favorire anche l’intergenerazionalità.